Si racconta che durante un festino a base di oppio il pittore balzato d'un tratto in piedi e afferrato un blocco di carta, iniziò a tracciare febbrilmente dei segni esclamando - Ho trovato la mia strada! - quei segni componevano una testa di donna dalla forma allungata, leggermente reclina e dal lungo collo di cigno. Modigliani fu un grande amante, amava le donne e ne ebbe molte, e ognuna di queste donne fu immortalata nei suoi quadri. Misteriose e malinconiche si presentano "teneramente" come graziose creature dal volto minuto, il collo lungo e gli occhi a mandorla. Radiose furono da lui raccontate nei momenti di quotidianità, in cui ne scolpì ogni dettaglio e lo spazio intorno apparve sin dall'inizio come un mero pretesto per farle risplendere. La donna, nelle opere di Modigliani, domina l'intera composizione colta in momenti di debolezza e proprio come in Dante, rappresenta l'unico appiglio che lo guidi verso la fede, una donna pura e raggiante il cui collo e corpo lungo simbolo di perfezione si prostrano verso il cielo, prolungando così con il solo tocco della matita sul foglio la linea che all'infinito si espande, e attraverso forme e colori purifica la sua anima dai tormenti della vita.
Ritratto: Amedeo Modigliani,
Ritratto di donna con cravatta nera,
olio su tela, 1917, collezione privata.
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